Fate la carità della verità” soleva dire don Alberione proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II nel 2003, e la “Carità nella verità” è ancora il messaggio della Lettera Enciclica “Caritas in Veritate” che Papa Benedetto XVI ha pubblicato nel 2009, in cui possiamo leggere:
«… bisogna che essi [i mezzi di comunicazione]siano centrati sulla promozione della dignità delle persone e dei popoli, siano espressamente animati dalla carità e siano posti al servizio della verità, del bene e della fraternità naturale e soprannaturale» Caritas in Veritate, 73

Il richiamo di Benedetto XVI di porre i mezzi di comunicazione al “servizio della verità” non è purtroppo superfluo. Oggi come non mai, infatti, interessi contrastanti si confrontano ad ogni livello contendendosi il consenso dell’opinione pubblica. È importante allora chiedersi: In quali settori è oggi più facile imbattersi in vere e proprie (e di solito intenzionali) distorsioni dei fatti, e come è possibile riconoscerle?
La verità infatti può essere nascosta o deformata a vari livelli, ma quello che interessa più direttamente dal punto di vista dell’antropologia cristiana è ciò che riguarda l’alterazione della verità sulla persona umana e su quelle tematiche sopra le quali si costruiscono gli orientamenti della società futura.
L’informazione inizia sui banchi di scuola, la visione del presente e del futuro inevitabilmente dipende in larga parte da quella del passato. E’dunque la scuola il primo luogo dove la disinformazione può agire.
Oggi poi gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione di tutti, anche dei giovanissimi, fanno sì che le rappresentazioni fallaci e distorte della realtà possano avere un’effettiva diffusione di massa, creando correnti, mode e comportamenti.
Il rischio dunque è che l’alterazione dei fatti – e della capacità dei singoli di conoscerli nella loro reale consistenza – porti inevitabilmente a compiere scelte personali che, seppur operate in buona fede, si rivelano poi oggettivamente erronee e dannose, proprio perché fondate su una falsa rappresentazione della realtà.

L’incontro del 12 febbraio vuole rendere conto delle tematiche maggiormente soggette alla disinformazione e delle tecniche che vengono utilizzate per orientare l’opinione pubblica. L’argomento verrà trattato in senso generale la mattina da parte del dott. Enzo Pennetta, docente di Scienze, che ci aiuterà nello svelamento di alcune piccole e grandi bugie, che abitano ormai stabilmente l’immaginario collettivo, come ad esempio la situazione climatica del pianeta o il possibile verificarsi di epidemie su scala mondiale. Il tutto corredato da riferimenti a testi scolastici, libri, film, giornali.
Nel pomeriggio invece il vaticanista de Il Giornale Andrea Tornielli, autore insieme a Paolo Rodari, del recente Attacco a Ratzinger, edito da Piemme, ci condurrà in un viaggio appassionante nei retroscena degli attacchi mediatici di cui sono stati fatti oggetto il Pontefice e la Chiesa cattolica in questi ultimi cinque anni, dal discorso di Ratisbona alla polemica sul preservativo in occasione del viaggio in Africa, fino allo scandalo della pedofilia.

Casa Santa Francesca Romana, via dei Vascellari 61 (Trastevere)
SABATO 12 FEBBRAIO 2011
Sul tema
LA CARITA’ DELLA VERITA’

Programma
10:00 Messa feriale nella cappella della Casa

10:30 Prima relazione
DIETRO LE QUINTE DELLA COMUNICAZIONE DI MASSA
Bugie e mezze verità tra testi scolastici, giornali, film e Internet

(dott. Enzo Pennetta, docente di Scienze e scrittore)

13:00 Pranzo

15:00 Seconda relazione
CHI HA INCASTRATO JOSEPH RATZINGER?
Accuse, scandali e attacchi mediatici nel pontificato di Benedetto XVI

(dott. Andrea Tornielli, giornalista e scrittore)

17:00 Conclusioni a cura dell’assistente ecclesiastico, mons. Giuseppe Tonello

Modera Luca Teofili, presidente dell’Associazione Archè

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