Conoscere la storia, e soprattutto la storia recente, è fondamentale per comprendere il presente e capire quello che accade intorno a noi ed esercitare quello spirito profetico che dovrebbe essere prerogativa di ogni cristiano.

La storia del Novecento è percorsa da due guerre mondiali (e dalla susseguente Guerra fredda) e da 2 ideologie che hanno preso corpo proprio nel secolo scorso: il comunismo e il nazionalsocialismo. Le ideologie, per definizione, hanno la pretesa di essere concezioni esaustive della realtà, di cui vogliono dare una spiegazione totalizzante, che abbracci ogni aspetto del vivere civile, a livello sia personale che sociale. Per questo tendono a prendere i connotati di vere e proprie “religioni”, a cui è dovuta fede e obbedienza cieca. Può risultare dunque estremamente interessante osservare il rapporto che la Chiesa si è trovata di volta in volta a instaurare con tali “fedi civili”.

Ci è sembrato opportuno iniziare, in questa disamina, dal comunismo. I motivi sono diversi. Oltre alla precedenza storica, va notato che l’ideologia comunista abbraccia praticamente per intero il Novecento, il c.d. secolo breve, che si fa iniziare con la prima guerra mondiale e si conclude con la disgregazione dell’Unione sovietica. In questo senso il comunismo occupa pienamente questo spazio temporale, inaugurandosi con  la rivoluzione bolscevica del 1917 e esaurendosi, almeno come fenomeno di massa, con la caduta del Muro di Berlino e la fine del c.d. blocco sovietico.

La seconda ragione è che in alcuni periodi 1/3 della popolazione mondiale si è trovata (o si trova ancora) a dover fare i conti con il comunismo, dall’Urss alla Cina, da Cuba alla Cambogia, dall’Europa dell’Est alla Corea del Nord.

L’ultimo motivo è che il comunismo gode ancora oggi di buona fama e continua a esercitare un notevole fascino, soprattutto presso i giovani e presso parecchi intellettuali. La ragione di questo duraturo successo va ricercata sia negli obiettivi positivi che l’ideologia comunista si propone di raggiungere (l’uguaglianza tra gli uomini, la giustizia, la pace), sia in una informazione assai latente e deficitaria su quello che il comunismo ha effettivamente realizzato nei paesi in cui ha preso il potere. Gli stessi martiri del comunismo ad esempio sono per lo più ignoti ai fedeli e le loro storie sono poco o per nulla conosciute.

Capita spesso di sentire poi, anche in ambienti ecclesiali, accostare la figura di Gesù e la sua missione all’opera di un rivoluzionario di stampo marxista, una sorta di comunista ante litteram, quasi un precursore di Lenin o Che Guevara. Vorremmo fare un po’ di luce allora anche su questo aspetto: Cosa hanno in comune Marx e Gesù? Quali punti di convergenza, se ce ne sono, tra Il capitale e il Vangelo? Davvero la rivoluzione portata dal Cristianesimo è assimilabile alla rivoluzione auspicata e perseguita dal comunismo? E il magistero della Chiesa cosa dice in proposito?

Non ci sembrano interrogativi di poco conto per i cristiani, spesso vittime di una certa soggezione culturale e talvolta dubbiosi sulla propria identità.

Il pomeriggio sarà interamente dedicato a conoscere meglio cosa accade in Cina, il più grande paese al mondo, dove comunismo e capitalismo si intrecciano in modo singolare, creando non pochi problemi non solo alle minoranze cristiane, ma al miliardo e mezzo di persone che la abitano.

Sabato 19 giugno 2010

Casa Santa Francesca Romana – Via dei Vascellari 61, Trastevere (altezza isola tiberina)

Orari delle attività

10 – appuntamento direttamente in cappella per iniziare l’Ora Media

10.30 – Presentazione e primo intervento “CHIESA E COMUNISMO” (a cura del gruppo Storia – relatori: Giovanni Albano e Luca Teofili)

12.30/13 – Dibattito

13 – Pranzo

15 –  “CINA, LA GRANDE SCONOSCIUTA  ” (dott.ssa Francesca Romana Poleggi, membro della Laogai research Foundation, Italia) – a seguire il dibattito

17 – Conclusioni a cura del Mons. Giuseppe Tonello

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